Genere: Commedia
Lingua: Italiano
Durata: 2 atti
Autrice: Carmine Amoroso
Regia: Giorgio Libanore
Debutto: 2021
“Parenti serpenti”, commedia dal retrogusto amaro di Carmine Amoroso, nota soprattutto perché divenuta, nel 1992, il soggetto dell’omonimo film di Mario Monicelli, propone un paradossale esempio di fraternità attraverso una grottesca fratellanza di egoismi.
In casa di Saverio e Trieste, durante le festività natalizie, tornano i quattro figli, con genero e nuora, ciascuno con il proprio carico di problemi, di segreti e di nevrosi. L’annuncio, da parte di Trieste, della volontà dei nonni di andare a vivere da uno dei figli sarà l’elemento scatenante che porterà fratelli e consorti ad accapigliarsi tra loro smascherando ipocrisie, manifestando rancori sopiti e rivelando sconvolgenti segreti inconfessati, fino a diventare complici “serpenti” che, viscidi e subdoli, arriveranno alla terribile decisione finale.
Teatro comunque di grande comicità, interamente incentrato sulla vita di una famiglia impotente vittima della televisione e dei suoi martellanti consigli e rubriche per vivere meglio, “Parenti serpenti” mette in risalto la perdita dei valori umani.
Una drammaturgia di scena quindi volta ad esaltare l’aspetto grottesco dei personaggi, immersi nel comico inferno del loro egoismo e della loro tragica solitudine, capaci di esprimere tra di loro solo una paradossale fraternità, una solidarietà, una somma dei loro egoismi che li porta ad escogitare un disumano, quanto banale e quotidiano, piano criminale